Angsa Parma

Disturbi dello spettro autistico

L’Autismo è una condizione neurologica e una disabilità dello sviluppo che dura tutta la vita. L’autismo influisce sul modo in cui una persona comunica e si rapporta con le altre persone e può manifestarsi con ristretti e ripetitivi modelli di comportamento, attività e interessi. Le persone con autismo hanno un’esperienza del mondo che le circonda peculiare.
In alcuni casi le persone con autismo sentono l’essere autistici come un aspetto fondamentale della loro identità.

Si parla di Disturbi dello Spettro Autistico perché le condizioni variano molto tra i diversi individui che richiedono gradi diversi di supporto. Molto spesso le persone con autismo richiedono un livello elevato di supporto per la loro formazione e vita quotidiana, mentre altre persone richiedono un livello inferiore di aiuto.

L’ANGSA fa riferimento alle definizioni di autismo e disabilità formulate dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (2006), delle classificazioni internazionali Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute (ICF) e International Classification of Deseases and Disorders (ICD) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e al Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM) della Società Psichiatrica Americana e ritiene ormai accertato che i Disturbi dello Spettro Autistico siano conseguenza di una disfunzione cerebrale piuttosto che un disturbo di origine psicogenetica


Le cause

L’autismo è una sindrome (un insieme di sintomi) determinata da fattori biologici che influiscono sullo sviluppo cerebrale in epoca precoce, cioè durante lo sviluppo fetale o nei primi tre anni di vita.  Soltanto alcune cause sono note. Tra queste la maggior parte è di natura genetica. 


Frequenza

L’autismo è una disabilità che colpisce tre bambini su mille nella sua forma tipica e sei bambini su mille in forme meno tipiche (Fombonne E. et al, 2003, The prevalence of Autism, JAMA, 289: 87-9.) Il rapporto tra uomini e donne è di 4 a 1 (media mondiale). L’incidenza della malattia, secondo i dati delle ricerche più recenti, dimostra un costante aumento della casistica che raggiunge valori sicuramente più elevati rispetto ad altre sindromi più note e studiate .


Ultime frontiere

Superata la visione dell’autismo come patologia primitivamente affettiva e relazionale causata da un disturbo precoce dell’interazione madre – bambino, al momento non esiste una cura: l’unico intervento di provata efficacia resta quello della pedagogia speciale personalizzata volta a colmare i deficit mediante una paziente educazione, che deve iniziare precocemente e coinvolgere anche i famigliari, la scuola e la società adulta in modo coerente e programmato.  
Il linguaggio, quando è presente, è ripetitivo (ecolalico), fa uso della terza persona al posto della prima, viene usato in forma non adeguata a comunicare, ad esempio con l’uso di frasi senza significato o fuori del contesto. La carenza dell’immaginazione e dell’imitazione non consentono il normale gioco infantile, che viene sostituito da movimenti stereotipati privi di senso.
Le persone autistiche incontrano gravi difficoltà e limitazioni nell’adattamento sia in ambito familiare che sociale e scolastico.
Le terapie o gli interventi, di tipo medico ed educativo-comportamentale, vengono somministrati non senza difficoltà, spesso con eccessivo ritardo e per un numero di ore insufficiente per risultare efficace.
Ciò non fa che aumentare il senso di solitudine e di inadeguatezza nell’affrontare le difficoltà del vivere quotidiano da parte delle persone con disturbo autistico, delle loro famiglie e degli operatori.
La famiglia è il più delle volte costretta all’isolamento dalla vita pubblica e sociale principalmente a causa della scarsa informazione presente tanto nella gente comune quanto negli stessi professionisti orientati o disorientati dai modelli di ricerca sposati, della mancanza di personale disponibile adeguatamente formato all’assistenza, dell’assenza reale di un coordinamento e di una semplice “comunicazione” tra i servizi, di una mancata “mediazione” tra la persona autistica e il suo contesto di vita.