L’autismo è un disordine estremamente complesso, i cui sintomi cambiano molto da persona a persona. È difficile, se non impossibile, quindi, fornire indicazioni di trattamento universali, che vadano bene per tutti. Ad oggi non esiste un trattamento farmacologico per curare l’autismo. La Linea Guida n. 21 per l’autismo emessa dall’Istituto Superiore di Sanità, fornisce un orientamento su quali sono gli interventi per cui sono disponibili prove scientifiche di valutazione di efficacia.
Quali interventi non farmacologici (pedagogici e abilitativi) sono più efficaci?
Gli interventi mediati dai genitori si sono dimostrati efficaci. In questo tipo di approccio i genitori vengono guidati dai professionisti ad apprendere e ad applicare nella quotidianità le modalità di comunicazione e gli interventi utili per favorire lo sviluppo e le capacità comunicative del figlio.
Sono efficaci anche i programmi intensivi comportamentali, basati sull’analisi Comportamentale Applicata: si tratta di approcci che puntano a modificare i comportamenti problema e a migliorare la vita dei bambini con autismo, attraverso programmi che li coinvolgono per molte ore a settimana. Sono efficaci soprattutto se sono rivolti ai bambini in età prescolare. Scopo di ogni trattamento è il raggiungimento della più ampia autonomia possibile del soggetto e il miglioramento della qualità di vita della famiglia. È importante precisare, però, che i risultati di questi interventi possono variare molto tra bambino e bambino e non esiste la certezza di un risultato positivo sempre.